Era previsto ed è successo: il cambio di stagione è arrivato un po’ più tardi, ma non ha risparmiato la mia pelle dai problemi che inevitabilmente, ogni anno, si tira dietro. Una noia senza fine. Complice anche l’inquinamento, l’aria sporca che respiriamo tutti i giorni, il mio viso sta risentendo enormemente di questo cambiamento e trovare soluzioni non è facile. Sbuffo, a volte mi rattristo, ma soprattutto sto sempre attenta quando scelgo un prodotto. L’ho già detto ma mi ripeto: preferisco perdere la vista leggendo le componenti dei prodotti che uso, che rischiare che la situazione del mio viso peggiori ulteriormente. In anni di lotta contro l’acne ormai so che cosa va bene per me e che cosa no, prevengo i capricci della mia pelle e, contro la mia indole di consumatrice assetata di marketing, resisto anche ai packaging pazzeschi se so che il contenuto non è buono; ma sono comunque curiosa di testare le novità, di scoprire prodotti adatti a me e sono ancora più felice quando incontro sorprese inaspettate. È successo in ottobre, durante un week end in Piemonte.
Due giorni lenti, dedicati alla contemplazione, al cibo, al relax. Era il mio compleanno, mi sembra il minimo. Tutto intorno, un autunno sfavillante, le vigne erano di un giallo quasi abbagliante, il Nebbiolo, neanche da dire, una poesia. Ecco, in questo contesto fatato, mi sono capitati tra le mani i prodotti del saponificio Rose e Caprioli. Si tratta di un saponificio con sede a Pietraporzio, nelle montagne intorno a Cuneo. Un paesino che me lo immagino di panna montata o uscito dal presepe, in una zona dove, appunto, rose e caprioli vivono serenamente seguendo il ciclo delle stagioni. Il tempo va piano, la neve ammorbidisce paesaggio e animi e le tradizioni vengono portate avanti spontaneamente. Così i saponi del saponificio sono figli di un sapere antico, che unisce l’arte marsigliese con le ricette di montagna ereditate da generazioni passate.
Il titolare, Paolo Bottero, è Maître Savonnier e le materie prime utilizzate nella produzione di saponi e cosmetici sono naturali al 100%, arricchite con fiori, frutti, oli essenziali ed erbe officinali, mentre parabeni, siliconi e schifezze tossiche varie non entrano in nessuno dei prodotti. Il profumo è la prima cosa che mi ha colpito: forte, senza essere invadente, riporta indietro nel tempo, allontana dal caos, sa di montagna, sa di stella alpina, che è infatti uno degli ingredienti principali e viene coltivata e raccolta proprio presso l’azienda agricola del saponificio, così come tutte le piante utilizzate per realizzare i prodotti.
Amo le storie artigianali, le aziende piccole che lavorano in modo onesto e sostenibile, spesso difficili da scovare, ma che sono come scrigni.
Non esagero: quando scopro realtà come questa mi gonfio di felicità.
Adesso sto provando il latte detergente alla stella alpina e la crema per il viso, sempre alla stella alpina, entrambi della linea Wood che è appunto composta da prodotti che sfruttano le qualità di questa pianta, proprietà che non conoscevo e che la rendono per me ancora più meravigliosa. Ho sempre amato la stella alpina, la trovo bellissima. Di quella bellezza poi inarrivabile, per me che vivo nella pianura padana. Ora però so anche che il suo estratto è un elisir prezioso, combatte i radicali liberi, è estremamente idratante ed è un grande alleato contro l’invecchiamento della pelle.
Oltre alla stella alpina, nei prodotti che sto usando, c’è anche la calendula, che fa bene perché è un antisettico naturale, protegge dagli arrossamenti cutanei e ha potere riparatore e cicatrizzante, oltre a difendere la pelle dai raggi ultravioletti, dall’ozono e dagli agenti atmosferici.
Un’altra grande qualità che mi fa amare questi prodotti è che non sono testati sugli animali.
Mi piace pensare alla cura di me non solo come un vezzo, ma come un rituale importante, a cui dedicarmi con calma ogni giorno, per ricordarmi di volermi bene, di accettarmi. Perché prendersi il proprio tempo riporta a una dimensione intima che spesso ci scivola via, è un lusso accessibile a tutti, necessario, e scegliere prodotti naturali, non impattanti, è un grande regalo sia per il nostro corpo, che per l’ambiente.
Ph credit: Graziella Bricoli