La pila dei libri da leggere cresce inesorabilmente, ma non mi scoraggio, soprattutto dopo una giornata al Salone del Libro qualche settimana fa da cui sono tornata carica di storie. Durante il mese di maggio sono andata avanti con diverse letture, di generi e intenzioni diverse. Ho trovato incoraggiamento, supporto, tenerezza… e anche un pochino di noia. Questi sono i libri che ho letto:
Un incantevole aprile – Elizabeth Von Arnim (Fazi Editore)
Mi sono fatta tentare dal periodo storico e dall’atmosfera, difficilmente resisto davanti a vicende che vedono protagoniste signore inglesi di inizio novecento. È la storia di quattro donne che fuggono dalla grigia e brumosa primavera inglese per passare un mese in un castello nella soleggiata Liguria, lontane dai problemi quotidiani, dai mariti, dalle consuetudini noiose. Inizialmente le protagoniste non si conoscono tra loro ma, pagina dopo pagina, si assiste alla nascita di affetti e amicizie. Insomma, non mi sento di spoilerare dicendo che tutto è bene quel che finisce bene, questo è dichiaratamente un libro sui buoni sentimenti. Devo dire però che per me è stato faticoso, le descrizioni minuziose dopo un po’ mi sfiancano e qui è tutta una descrizione di fiori, persone, paesaggi. Ma è un romanzo sulla felicità, mette il buonumore e, devo ammetterlo, fa anche sognare. Fa immaginare il mare e il profumo del mediterraneo e in un maggio freddo e piovoso come quello che sta finendo, visioni del genere sono quasi salvifiche. Un aspetto che mi è piaciuto molto è il punto di vista che cambia continuamente, passando da un personaggio all’altro, regalando così una vivace visione a tutto tondo.
La teoria di Camila – Gabriella Genisi (Giulio Perrone Editore)
Non è mai facile parlare di lutti, salti nell’età adulta e geografie degli affetti, si rischia sempre di banalizzare e sminuire questioni così grandi. Devo dire che, in effetti, un po’ di appiattimento c’è perché in questo libro appena uscito si attraversa una galassia di vicende soprattutto emotive piuttosto ingente. La storia è quella di Marco che ha 49 anni e una vita che non lo soddisfa, fatta di una moglie, un’ ex moglie, un’amante, svariate avventure, il calcetto settimanale, due figli e due genitori che tiene lontani da sé. Una sera Marco riceve una telefonata da Camila, la badante del padre: gli dice che è morto. Da lì inizia un viaggio in ricordi e sensi di colpa, scoperte sconcertanti e ricongiungimenti emotivi commoventi. Il perno attorno a cui gira l’accettazione della nuova condizione di Marco è Camila, capace di distribuire tenerezza e speranza. È un libro sulla crescita, sul cambiamento e sulla rinascita, quando tutto sembra perduto.
Fiore, frutto, foglia, fango – Sara Baume (NN Editore)
Ho preso questo romanzo al Salone del Libro, dopo aver assistito a un incontro con la traduttrice Ada Arduini. Si tratta di una storia di amicizia e speranza, di una solitudine che può essere vinta. Ray è un sessantenne solo e trasandato che adotta un cagnolino altrettanto bizzarro e malconcio, si chiama Unocchio e insieme intraprendono un viaggio fisico ma anche interiore nella vita e nelle emozioni di Ray. Il titolo, che richiama l’alternarsi delle stagioni, per me è bellissimo ed è la traduzione a mio avviso molto efficace del titolo originale Spill Simmer Falter Wither; mi piace perché ha qualcosa di infantile e giocoso, ma anche di rapido e ritmato e in effetti lo stile del romanzo è quello, le frasi sono brevi, veloci e piuttosto asciutte, suggestive ma anche semplici. È un libro molto tenero e positivo, che, nella sua stranezza, colpisce il cuore.
Marie aspetta Marie – Madeleine Bourdouxhe (Adelphi)
Definirlo un libro sul tradimento sarebbe riduttivo e, secondo me, inadeguato. Certo, Marie aspetta Marie parla di una donna sposata che vive una relazione con un ragazzo più giovane conosciuto in spiaggia, ma la meraviglia di questa storia sta nella ricerca interiore della protagonista, nel suo essere lucida, emotiva, piena di vita. Marie sceglie di essere, di scavare nel suo profondo e la nuova relazione le permette di affondare le radici della sua ricerca in aspetti di sé che aveva dimenticato, schiacciati dal tempo e dalle responsabilità della vita coniugale: “le sembrava di essere stata impegnata, negli ultimi anni, a tenere in mano le redini di tutte le cose che popolavano la sua vita”. Marie si muove per Parigi, è spesso sola, ma anche questa diventa una scelta ed è bellissimo immergersi nelle sue emozioni e nella sua riconquista. Non ci sono sensi di colpa, tentennamenti, solo scelte e tanta, tantissima vita, che Marie esalta continuamente decidendo deliberatamente e lucidamente di vivere fino in fondo.
Spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto. Riflessioni sulla scrittura – Virginia Woolf (a cura di Federico Sabatini) (Minimum Fax)
Altro acquisto al Salone del Libro, insieme a questo ho preso altri due saggi sempre inseriti nella collana Filigrana, sulla teoria della scrittura (ne parlerò prossimamente). I libri che “insegnano” a scrivere mi piacciono molto (ne avevo parlato anche qui) e non ho saputo resistere ai consigli di Virginia Woolf. In realtà si tratta di una raccolta di piccoli spunti divisi in capitoli tematici che approfondiscono i diversi argomenti che vanno a comporre il processo creativo. Il libro è fatto di pillole tratte da lettere e diari di Virginia Woolf, frasi e brevi passi che esprimono e riassumono la sua idea di scrittura in tanti e differenti aspetti, le emozioni, ma anche i dubbi visti da una prospettiva diversa e di confronto. Sicuramente utile e incoraggiante per chi ama scrivere e vuole migliorarsi.
Ozio Creativo. Conversazione con Maria Serena Palieri – Domenico De Masi (Rizzoli)
Tante volte in questo blog mi sono soffermata a scrivere dell’importanza del tempo, della riconquista di abitudini, spazi e anche distrazioni in un contesto di ricerca di benessere e gioia. Sì, perché certi piccoli piaceri vengono enormemente sottovalutati per non dire bistrattati quando sono invece importantissimi. Delle vere e proprie risorse, anzi. Partendo dal significato della parola ozio e dalla sua collocazione nei diversi contesti culturali il sociologo De Masi intervistato da Maria Serena Palieri affronta il tema della bellezza e del ruolo della cultura in una società sempre più libera e orientata non più sul lavoro manuale, ma sul tempo libero e sulla creatività e dove l’estetica è più che mai incaricata della nostra felicità.