Meno articoli, ma più mirati. E più personali, anche. Parlano molto di me e del mio mondo attuale, ma anche e soprattutto di stati d’animo che conosciamo in realtà un po’ tutti.
Ci sono le emozioni di quando si inizia a ballare il Lindy Hop, tradotte in illustrazioni divertenti e scatenate. C’è un ragionamento letterario sulla nostra lingua. C’è un pensiero di Francesca Crescentini (@tegamini) sulla felicità. C’è la sindrome dell’impostore, che chi non l’ha provata almeno una volta alzi la mano. E poi c’è un articolo su che cosa succede al cervello quando si è amici di qualcuno.
Quando sono incappata in questi articoli ho sentito che mi appartenevano e così è perchè gli ultimi mesi sono stati scanditi da tanta musica, ma anche tanta amicizia. Spesso musica e amicizia in realtà sono andate a braccetto perchè da quando ho iniziato a ballare il Lindy Hop (e la graphic novel che ho condiviso racconta VERAMENTE come ci si sente) ho conosciuto persone nuove e straordinarie, che hanno arricchito in modo magnifico il panorama delle mie amicizie.
Non è tutto oro però, spesso mi sono ritrovata anche schiacciata dai pensieri su ciò che sto facendo della mia vita, sulle decisioni lavorative e sul sentirmi conseguentemente inadatta o impreparata, se non sempre, spesso. Insomma, è un mix che mi appartiene molto e che ho particolarmente a cuore. In fondo, una playlist a tema con le serate di ballo divertenti e infinite.
“La felicità si fabbrica in maniere bizzarre e misteriose, quasi sempre accidentali. È un fenomeno di complicata riproducibilità che spesso ha poco a che vedere con le intenzioni, che ti fa commuovere quando la intravedi nella vita degli altri ma che ti fa anche imbestialire, perché inevitabilmente ti domandi che cos’hai che non va, perché tutti si muovono mentre te rimani sempre lì, perché sembra che ogni volta ti manchi un pezzo per arrivare dove credi di dover piantare una bandierina”.
(Tegamini)