Cosa ho fatto a Londra

Prima di partire per Londra avevo creato una mappa su Google con tutti i luoghi in cui volevo andare, con tanto di colorini diversi, iconcine, itinerari e tempi di camminata. Non ho contato i posti che ho segnato, ma erano sinceramente troppi per un viaggio di tre giorni. Infatti è finita che non ho soddisfatto praticamente nessuna delle mie illusioni pre partenza, ma sono comunque tornata a casa con il cuore gonfio e la voglia di ripartire immediatamente (anche perchè dovrò pur visitarli tutti quei posticini agognati, insomma).

Il mio problema con Londra è che mi piace troppo, mi prende la FOMO ogni volta che ci torno. Perché si trasforma, ad ogni viaggio ha delle novità che non voglio perdermi ma allo stesso tempo sono così nostalgica che tornare nei miei luoghi del cuore è un dovere morale che voglio rispettare ad ogni costo.

Qui c’è un piccolo compendio di alcuni posti che amo e che consiglio, non sono molti, ma ne arriveranno altri

FOOD

  • The Oystermen, Covent Garden:
    Tendo – un po’ come tutti – a non fidarmi dei ristoranti nelle zone troppo turistiche, ma in questo caso mi sono dovuta decisamente ricredere! The Oystermen è un locale nuovo, con solo 26 coperti (noi abbiamo prenotato con molto, molto anticipo) e la qualità è alta. Come dice il nome, la loro specialità sono le ostriche, proposte in mille modi diversi. Tra le più apprezzate, le ostriche in tempura, adattissime anche a chi non ama il gusto forte di questo mollusco. Super consigliato il granchio, ma il piatto che mi ha fatto veramente innamorare di questo ristorante è stata la tartare di orata con purè di avocado e coriandolo. L’abbiamo presa addirittura due volte, per dire…
  • Koya, Soho
    Ristorante giapponese specializzato in udon. Di Koya ce ne sono due a Londra, io sono andata nel restaurant bar a Soho e ho aspettato pazientemente il mio turno in fila sotto la pioggia convinta che ne valesse la pena. E così è stato. Ammetto di aver scelto il mio piatto un po’ a caso, non sono proprio una grande esperta di cucina giapponese, ma amo la tempura e non ho avuto molti dubbi quando ho letto il menù. Anche questo è un ristorante piccolo e che non prende prenotazioni, ma, fidatevi, aspettate il vostro turno, sembra di oltrepassare la porta e finire direttamente in Giappone.
  • Barbecoa, St. Paul
    In questo ristorante sono tornata due volte per due motivi: il primo è che la bistecca che ho mangiato qui è forse la più buona che io abbia mai assaggiato. In verità forse la suggestione ha alterato i miei sensi perché la seconda ragione per cui sono assolutamente voluta tornare da Jaimie Oliver è la location: una vetrata su St.Paul. In realtà i prezzi sono molto alti, prendere un bicchiere di vino è un salasso e per mangiare una buona bistecca si può sempre scegliere Flat Iron, per dirne uno, ma la vista su St. Paul illuminata per me resta veramente impagabile.
  • Brasserie Zédel, Piccadilly
    Sempre per il fatto che sono prevenuta sulle zone turistiche, per entrare nella Brasserie Zédel mi hanno dovuta praticamente spingere. Poi niente, una volta dentro avevo gli occhi a cuore. Sembra di entrare in un film di Woody Allen o di Wes Anderson. Zédel è una lettera d’amore a Parigi, un bistrot francese pieno di manifesti dove si beve un cocktail, si mangia in una sala art déco tutta legno, stucchi dorati e colonne di marmo, e si va a teatro. Che luogo meraviglioso e indimenticabile per noi romanticoni.
  • Byron, ovunque
    Sì questo è ovvio, lo so. Io però amo Byron. Amo gli hamburger, le insalate, i frappè, le birre con quei bei packaging colorati. Mi piace e basta, è uno di quei posti in cui vado con fare indifferente per sentirmi ancora di più a Londra. Sono un’inguaribile turista.
  • Sky Garden, City of London
    Sicuramente ci sono altri luoghi meno affollati dove è possibile ammirare Londra dall’alto, ma bere un drink dominando tutta la città è emozionante, non c’è niente da fare. Siccome si tratta in effetti di un giardino pensile non c’è riscaldamento, ma vengono fornite calde copertine per bere senza morire assiderati.

SHOPPING

  • Oliver Bonas
    Nell’ultimo viaggio sono passata davanti alle vetrine di Oliver Bonas circa un miliardo di volte, aspettavo il momento propizio in cui entrare, buttare via l’orologio e rimanere infinite ore a rimirare tutta la meravigliosa chincaglieria, i libri (di cucina), i sublimi biglietti d’auguri per tutte le occasioni e i vestiti. Nella furia del week end quel momento non è mai arrivato e sono tornata a casa un po’ sconfitta, lo ammetto. Quindi, vi dico, non fate come me: quando andate a Londra non dimenticatevi di Oliver Bonas!
  • Kikki.k
    Londra è la patria della cancelleria, motivo ulteriore per amare follemente questa città. Ci sono negozi di stationery più o meno ovunque, ma tra tutti il mio preferito in assoluto è Kikki.k. Lì ho comprato l’agenda rosa per il 2018 e il calendario. Sono acquisti importanti e molto ponderati, vuol dire che mi piace proprio questo negozio. Però, d’altronde, come potrebbe non piacere con tutti quegli adorabili colorini pastello?
  • Jigsaw
    Sto parlando solo di catene, me ne rendo conto. Jigsaw però ha uno stile che amo moltissimo. Lo trovate in molti angoli di Londra e vi consiglio di andarci soprattutto per le scarpe e le borse. Questo negozio è raffinato e semplice, la qualità è alta e i prezzi non esagerati. Andate e spendete.
  • We built this city, Carnaby Street
    Ecco il classico negozio da cui è materialmente impossibile uscire a mani vuote. Pieno di oggetti divertenti e insoliti a tema londinese. Perfetto per il souvenir originale o per la stampa da attaccare in casa nei momenti di nostalgia britannica. Io per la mia collezione di libri di viaggio ho preso una piccola guida di Londra scritta da 65 artisti, non vedo l’ora di tornare nella mia città del cuore per consumarla a dovere.
  • The Cambridge Satchel Company, Covent Garden
    Forse qualcuno si ricorderà di Alexa Chung immortalata qualche anno fa con una tracollina blu di pelle. Una piccola, deliziosa cartella da scuola. Certo non è facile ricordarsi tutte le moltissime borse di Alexa Chung, ma io quella ce l’ho impressa nella mente perché appena l’ho vista sono andata subito a frugare tra i reperti vintage di mia mamma per cercare qualcosa di simile. Torniamo indietro di qualche anno, era il 2011 e quella sfoggiata da Alexa Chung era una borsetta prodotta da The Cambridge Satchel Company, un’azienda creata da madre e figlia a Cambridge nel 2008 e che ha avuto successo quasi immediatamente. L’ispirazione è vintage, l’impronta britannica al 100%. Io personalmente adoro le loro borse e una tappa al negozio di Covent Garden è d’obbligo (soprattutto durante i saldi).
  • Petersham Nurseries
    L’originale Petersham Nurseries, a Richmond, è impareggiabile: è un ristorante in una serra vicino al fiume e si mangia circondati da piante e fiori meravigliosi, ma è anche un negozio di piante e oggettini inutili e preziosi nato dall’amore per il lusso semplice e spontaneo della natura. Questa stessa atmosfera vive anche a Covent Garden da meno di un anno. Uno scrigno, un incanto, sembra di entrare nella casa della zia preferita. È riconciliante.
  • The Revival Retro
    Negozietto vintage a Soho, le commesse non sono le più simpatiche in circolazione ma, per chi ama lo stile rétro, è una tappa obbligata. C’è tutto, dalle scarpe, all’intimo, per non parlare di abiti e cappelli, tutto nello stile dei primi decenni del ‘900. Prezzi non troppo abbordabili, ma lustrarsi un pochino gli occhi è gratis 😉

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