Gennaio non è facile da affrontare. Io lo associo ad agosto, altro mese lungo e piatto. La differenza è il clima, ma per quanto io preferisca il freddo al caldo, trovo ben poco di positivo in gennaio, che è così buio, così piovoso e così eterno. È come un lunghissimo lunedì. Non a caso, nel mese di gennaio cade il “blue monday”, il giorno più triste dell’anno, come a darci la conferma che no, non si scappa al January Blues. Io, devo dire, non mi sto proprio impegnando per risollevare l’umore e, anzi, se potessi, mi nasconderei sotto il piumone come fa il mio gatto, per riemergere verso marzo. Ma non si può, quindi tanto vale sforzarsi e cercare il lato positivo, senza imporsi niente, senza violentare il nostro umore inutilmente; così staremmo solo peggio.
For the most part, the January blues are part of a cycle. It’s as natural as night follows day. In the practice of mindfulness, we think of changing moods and mental states like weather systems. They come and go. It’s part of being human.
Mari Kennedy
Non è difficile cadere in questa malinconia, dopo un mese scintillante, pieno di feste, di cibo e di amore, ci si può sentire un po’ soli, anche stanchi o forse scoraggiati.
Un anno fa verso la fine di dicembre avevo scritto meticolosamente i miei buoni propositi per il 2017 e li avevo incollati sull’agenda. Alla fine di ogni mese, poi, facevo il check. Erano tanti, troppi e, com’era prevedibile, ne ho rispettati due se va bene. Quest’anno di buoni propositi non ne ho scritto neanche mezzo, non ci ho proprio pensato, ho preferito – senza che me ne rendessi conto – pensare alle piccole cose belle che riempiono la vita ogni giorno.
E allora ecco qua, l’alternativa alla tristezza di inizio anno c’è, potrà sembrare troppo semplice e banale ma invece quanto è difficile concentrarsi sulla bellezza quando vediamo tutto nero? Un passo alla volta, diamoci una mano. Qui c’è una lista di consigli piccoli e utili per sopravvivere a questo mese funesto:
- Per me il 2017 è stato un anno estremamente positivo, così quando è iniziato il 2018 ho pensato che dopo mesi così pieni di meraviglia non posso che aspettarmi il contrario. Ma perché? Se invece elenchiamo tutte le cose belle che ci sono successe l’anno scorso, soprattutto quelle più inaspettate, troveremo di sicuro l’incoraggiamento che ci serve e, anzi, saremo anche molto in smania, pronti ad accogliere le novità in arrivo;
- Un’altra strategia è quella di iniziare a pianificare viaggi, indipendentemente che siano grandi o piccoli: prenotare un aereo per una meta che amiamo funziona meglio che mangiare una tavoletta di cioccolata!
- Prendiamoci cura di noi stessi, se non stiamo bene con noi stessi. Regaliamoci silenzio e relax. Regaliamoci tempo per stare da soli, fare quello che amiamo e ascoltarci un po’, che sia leggere un libro o fare una passeggiata. Potrà fare paura l’idea di prendersi del tempo per sé, in realtà serve a chiarirsi le idee e fare pace con il cattivo umore;
- Fosse per me, a gennaio non mi toglierei mai il pigiama, ma in realtà è il momento migliore per andare in palestra, correre, fare yoga. Insomma, ormai ce l’hanno detto in tutte le lingue: l’attività fisica fa bene al corpo e alla mente, a maggior ragione in questo particolare momento dell’anno;
- Niente shopping compulsivo! Sembra che abbia un effetto positivo, in realtà non ci aiuta per niente. Anzi, tanti oggetti riempiono lo spazio dentro e fuori e questo non ci aiuterà affatto a stare meglio. Spendiamo piuttosto in attività ed esperienze motivanti, come andare a ballare, passare una sera a teatro o al cinema oppure una cena con gli amici. Meno cappotti, più sorrisi;
- Anche le abbuffate di dolci sono bandite. Magari non ci pensiamo, ma le grandi mangiate delle feste sono in realtà complici del nostro cattivo umore. Meglio limitare gli zuccheri e ricominciare a mangiare in modo equilibrato, scegliendo alimenti leggeri e completi, che aiutino il nostro corpo a sentirsi meglio. L’umore, poi, ringrazierà. (se non l’avete letto vi consiglio L’intestino felice di Giulia Enders);
- Sì, è faticoso, molto faticoso pensare a tutte le cose da fare. Un peso enorme, ma se guardare troppo avanti nel tempo ci fa venire l’ansia, concentriamoci su piccoli obiettivi settimanali. Anche se ci sembrano delle banalità. Sarà come comporre un mosaico;
- Ultimo ma non ultimo, l’annosa questione dei buoni propositi di cui parlavo alcune righe fa. Sembra sempre che a inizio anno debba succedere una rivoluzione, e in effetti è così, i periodi di passaggio – come anche settembre – ci spingono al cambiamento, al miglioramento. Il problema è che spesso ci diamo obiettivi troppo grandi, che non raggiungeremo e che ci porteranno quindi a una grande frustrazione. Decisamente non ciò di cui abbiamo bisogno. Se veramente però c’è qualcosa che vogliamo trasformare, anziché scrivere una lista di “ordini”, meglio preparare una lista di domande. Le domande sono più incoraggianti e spingono il cervello all’azione. Farsi delle domande significa darsi delle possibilità. Quindi, ad esempio, anziché dirci “voglio andare in palestra” quando sappiamo benissimo che la palestra ci fa schifo e non lo faremo mai, meglio chiederci “come posso essere meno pigro e fare più attività fisica?”. Le domande ci accompagnano verso la realizzazione dei nostri obiettivi aiutandoci a pensare. Magari non è semplice, ma i cambiamenti, per loro natura, non lo sono mai.
Amen Frenchine. L’altro ieri ho detto al mio compagno che non vedo l’ora di tornare nel mio posto del cuore in Francia e ieri ha prenotato l’appartamento su Airbnb. Per Giugno! Noi che di solito decidiamo una settimana prima e partiamo di corsa. Sorrido da 24h. Ah, e sì la palestra fa schifo. Piuttosto meglio investire in abbigliamento da running termico e andare al parco a correre (camminare) per essere la prima a vedere le gemme quando arriveranno!