Siamo tutti d’accordo: d’estate si legge di più. Un anno fa in questo periodo avevo iniziato a consigliare su Instagram un libro breve a settimana, la mia rubrica si chiamava #librididomenica e se cercate l’hashtag troverete molti titoli che possono esservi d’ispirazione per le prossime letture.
Ora però vorrei consigliarvi cinque libri che ho letto ultimamente e che penso siano perfetti per essere divorati in questo afosissimo e lento periodo, vi distrarranno dal caldo e vi terranno compagnia.
Se tu lo vuoi, Valeria Fioretta (Ed. Piemme)
Parto dalla presentazione dell’autrice, nel caso non la conosciate già; Valeria è online da diversi anni con il nome di Gynepraio, scrive molto bene e lo dimostra attraverso il suo blog e, mensilmente, con una bellissima newsletter. Un anno fa ha pubblicato il suo primo romanzo, Se tu lo vuoi. Tanto per cominciare, la storia è ambientata a Torino e c’è tanto di questa (mia amata) città tra le pagine. La protagonista si chiama Margherita, ha trentaquattro anni e ha subito una scottante delusione d’amore, dalla quale fatica a uscire. Nella difficoltà di recuperare forze e speranze, decide di passare l’estate in città e, per una serie di casualità, finirà a fare la babysitter a Elisabetta, bambina saggia e solitaria che le raddirizzerà la vita.
È una storia leggera e piacevole. Ho apprezzato moltissimo il linguaggio, la precisione di certi termini e il modo in cui i personaggi prendono vita con grande semplicità. Margherita è poi simpaticissima, vorrei averla come amica J
La Ragazza della Palude, Delia Owens (Solferino Libri)
Si tratta del romanzo d’esordio di Delia Owens, scienziata naturalista che infila tra le pagine di questo libro il suo amore per la scienza. La Ragazza della Palude è stata una sorpresa per me, cercavo un libro appassionante che mi intrattenesse sotto l’ombrellone, in realtà ho trovato una storia tenera e profonda, che avrei voluto continuare a leggere all’infinito.
Questo romanzo, ambientato tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, racconta la storia di Kya, ragazzina abbandonata da tutti che vive sola in una palude nel North Carolina. I capitoli intrecciano le vicissitudini della protagonista, sola e selvatica, abituata a condividere la vita con le creature che popolano il pantano, e un delitto misterioso, capitato nella cittadina adiacente alla palude dove vive Kya. La storia cattura e commuove, la delicatezza con cui l’autrice descrive la protagonista permette di affezionarsi profondamente e l’impressione è davvero quella di seguire la crescita e la vita della ragazza, facendo il tifo per lei. Consiglio moltissimo questo libro, perfetto per essere divorato in pochi giorni. Anche perché dubito riuscirete a staccarvi.
Molto mossi gli altri mari, Francesco Longo (Bollati Boringhieri)
Tra titolo e copertina, questo romanzo breve cattura all’istante gli amanti delle storie ambientate tra le onde. E se devo trovare un aggettivo per descriverlo, direi che è salmastro. Tutto ciò che viene raccontato in questa storia è impregnato di acqua salata, non c’è un colore che sia vivido, qualcosa che rimanga immune alla bruma oceanica. La vicenda, in realtà, non è ambientata sul Pacifico, ma in un italianissimo paese costiero, più precisamente nell’immaginaria baia di Santa Virginia, non lontano da Roma. I protagonisti sono appassionati di surf, disegnati con un’impronta (per me) troppo californiana: girano a petto nudo su dei pick up rovinati dal sale, hanno i capelli schiariti per il troppo sole e cuffiette di lana abbinate a mute e shorts scalcagnati. La storia, se devo essere sincera, non mi ha convinta. In compenso però, il linguaggio e le descrizioni sono così poetiche e belle che ci si perde. Si parla di un amore d’infanzia e di un susseguirsi d’estati che vedono crescere e cambiare i protagonisti, amici che si ritrovano ogni anno sulla battigia. Mi è piaciuto ritrovare certe abitudini tipiche delle estati adolescenziali, certi momenti in cui è chiaro che l’estate sta arrivando e si sente la smania crescere giorno per giorno. Ho amato anche i colori polverosi e bagnati ed è come se la sabbia si infilasse sotto le dita, sfogliandolo. Lo consiglio perché non c’è davvero stagione migliore di questa per leggerlo.
Dracula ed io, Gianluca Morozzi (Edizioni Tea)
Staccarsi dai libri di Morozzi è per me molto difficile. Più lo leggo e più sono convinta che scriva storie lontanissime da me e dal mio immaginario. Eppure.
Quando un anno fa ho letto Gli Annientatori, ne sono uscita completamente sconvolta. L’ho letto al mare, tutto in un giorno. A un certo punto ha iniziato a piovere, è scoppiato un temporale e io sono rimasta da sola sotto l’ombrellone pur di finirlo. Dracula ed io non mi ha fatto lo stesso totalizzante effetto, ma è sempre un noir, pieno di dettagli raccapriccianti e anche squallidi a cui si alternano scene e personaggi comici, impregnati di una bolognesità divertentissima. In questo romanzo troviamo Dracula, vampiro millenario, in una Bologna contemporanea dove si susseguono delitti particolarmente macabri e di difficile risoluzione. Il vampiro sospetta di conoscere il colpevole e crede che indagando riuscirà a porre fine alla mattanza. Sceglie di farsi aiutare da Lajos, goffissima macchietta che, da venditore di fumetti, si trova a combattere il male insieme a un vampiro.
L’ho letto in un paio di giorni, meravigliandomi di nuovo per la fantasia cupa dell’autore e, ancora una volta, mi è rimasta addosso la curiosità di scoprirlo di più: ha pubblicato più di trenta romanzi e un centinaio di racconti e mi ha aiutata a capire che affidarsi a generi diversi permette di sfidare la propria fantasia.
Fuori da noi (cose, piante, città), Giovanna Zoboli (Nuova Editrice Berti)
Questo libro lo consiglio a chi è a caccia di una certa delicatezza, a chi ama navigare tra i ricordi, si perde tra le vecchie fotografie e ricerca nel presente l’incanto dell’infanzia. Può sembrare difficile e noioso muoversi nel passato, ma Giovanna Zoboli lo fa con precisione e ironia e Fuori da noi è tutto tranne che noioso. È un susseguirsi d’avventure e memorabilia, sembra un museo, funziona per immagini più vivide che mai; non si tratta di un romanzo ma di una raccolta di narrazioni che ripercorrono la vita di Giovanna, senza ostentazioni, ma con grandi esplorazioni del mondo interiore ed esteriore. Una scoperta continua, innamoramenti, esperimenti più o meno riusciti ed episodi quotidiani resi potenti da una scrittura molto precisa. Mi è piaciuto perché ha una finezza mi vien da dire ottocentesca, è ricercato pur rimanendo semplice e accessibile e permette davvero di immergersi non solo nella vita dell’autrice, ma anche nella propria, ritornando con la mente a dove abbiamo lasciato i nostri ricordi più felici.