Come vi sentite a parlare di voi stessi? Non è semplice, vero? Soprattutto aprire il proprio cuore alle persone a cui vogliamo bene è, paradossalmente, più complicato.
L’anno appena passato ci ha letteralmente allontanati dai nostri affetti: i lockdown, le preoccupazioni, il distanziamento sociale ci hanno impedito fisicamente di stare vicini ai nostri amici e famigliari, permettendoci però anche di riflettere sulla necessità di avere vicine le persone che amiamo e l’importanza di ripetere loro che gli vogliamo bene.
Non vi preoccupate: il mio obiettivo 2021 non è essere sdolcinata, ma voglio parlarvi di un progetto diventato famoso in questi mesi. Si tratta di We’re not really strangers, il mazzo di carte creato da Koreen Odiney per far connettere le persone attraverso il dialogo, incoraggiato dalle carte da gioco.
Ci sono all’interno del mazzo di carte piccole sfide “emotive” che normalmente evitiamo: non è facile esporsi, abituarsi alla trasparenza nel confronto con gli altri. Riflettere su cosa ci trasmette una persona, perché le vogliamo bene, quali sono le caratteristiche che la rendono così speciale per noi.
We’re not really strangers è, più che un gioco, un pretesto, un invito a scardinare il tabù dell’emotività e della sensibilità.
Il canale Instagram è super seguito e, attraverso i post, incoraggia a una costante riflessione sulle emozioni. A me personalmente piace molto!
La brutta notizia è che non sono disponibili in Italia :/
Non è il primo gioco di carte pensato in questo modo. The School of Life, organizzazione londinese che ha l’obiettivo di incoraggiare, formare e insegnare resilienza e amore verso se stessi, ha prodotto negli ultimi anni diversi mazzi di carte per imparare ad affrontare le battaglie quotidiane: dai dilemmi più comuni, alla conoscenza di se stessi, al lavoro, alle conversazioni con il partner. Sfide rese accessibili e giocose anche grazie alla grafica sempre accattivante e colorata.
Io sono sempre curiosa, davanti a esperimenti come questi. Non credo che sminuiscano la profondità dei rapporti o di certe tematiche ed emozioni, anzi, penso che “giocare con i sentimenti” permetta di abbattere muri e renda più semplice aprirci con gli altri, ma anche con noi stessi. E forse dovremmo cominciare proprio da noi… potrebbe essere un ottimo proposito per questo 2021.